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Cronaca

"Dammi la bici, anche la tua ragazza non è male": scoppia la maxi rissa

Presa di mira anche una giovane con "apprezzamenti" espliciti: dei sei fermati sul lungolago di Castelnuovo del Garda, cinque provenivano da Mantova in barba alle norme anti Covid-19

I carabinieri di Peschiera del Garda sono dovuti intervenire per bloccare una rissa in corso lungo la spiaggia in località Campanello a Castelnuovo del Garda (Vr). Il fatto è accaduto sabato 30 maggio, ma è stato reso noto dalle forze dell'ordine solamente ieri. Ad essere fermati sei ragazzi, cinque dei quali provenivano da Mantova in barba alle norme anti Coronavirus.

L'aggressione

Non appena giunti sul luogo, i militari sono stati avvicinati dalla persona che aveva dato l’allarme, la quale ha subito indicato loro un gruppo dei sei ragazzi coinvolti nel tafferuglio. Quest'ultimi, avendo notato la presenza dei carabinieri, hanno cercato di allontanarsi ma sono stati raggiunti e fermati per essere accompagnati in caserma per l'identificazione. 

Nel frattempo, un altro gruppetto di giovani (classe 1998, 1999 e 2003) tutti residenti a Castelnuovo del Garda, si è avvicinato alla pattuglia, riferendo che poco prima erano stati aggrediti e picchiati proprio da quei giovani che stavano per essere portati in caserma. Uno dei tre avrebbe anche presentato una evidente ferita su un braccio, che ancora sanguinava, e varie escoriazioni sul viso e sul corpo, poi giudicate guaribili in dieci giorni al pronto soccorso di Peschiera.

I tre ragazzi hanno spiegato ai carabinieri quanto accaduto. Tutto avrebbe avuto inizio nel momento in cui uno di loro sarebbe stato avvicinavano da due 'balordi', che - dopo aver espresso dei giudizi particolarmente positivi sulla bicicletta - avrebbero chiaramente manifestato la volontà di impossessarsene a tutti i costi, avanzando strane proposte d’acquisto alle quali il giovane avrebbe più volte risposto con un rifiuto. 

Uno dei due, visto il diniego, avrebbe quindi spostato l’attenzione su una amica del proprietario della bici, facendole degli apprezzamenti espliciti. Per provocarlo, gli avrebbe persino chiesto se tenesse più alla sua bicicletta o alla ragazza. A questo punto, avendo ben compreso di essere stato preso di mira, il malcapitato avrebbe chiesto più volte di essere lasciato in pace. Tuttavia, uno dei due 'bulli' avrebbe richiamato a sé gli altri componenti della gang: con aria di sfida, anche loro avrebbero proseguito nelle minacce. 

A supporto del ciclista sarebbero a quel punto arrivati due amici, nei paraggi per fare un po' di sport. Nonostante ciò, secondo quanto riportato dai carabinieri, uno degli aggressori si sarebbe fatto avanti proseguendo nell'atteggiamento minaccioso, tra spintoni verso il pontile e minacce con bottiglie di vetro rotte. Alla fine, le tre giovani vittime sarebbero state rincorse e picchiate, senza alcuna possibilità di scampo.

Fonte: Veronasera.it

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