Chiuso centro islamico del Bresciano, per la procura era una moschea abusiva
Dopo cinque mesi di indagini la procura di Brescia ha messo i sigilli al centro islamico di Castegnato: secondo gli inquirenti il magazzino di via Verginello era un luogo di culto abusivo a rischio fondamentalismo. I gestori annunciano un ricorso
All'interno di quei locali, concessi in uso dal comune ad un'associazione pakistana, avrebbero dovuto svolgersi solo attività culturali e commerciali. Secondo gli inquirenti l'attività preponderante era invece la preghiera e sono quindi scattati i sigilli.
Sul capannone di via Verginello a Castegnato vigilavano da tempo i Carabinieri di Ospitaletto: nei cinque mesi di indagine i militari avrebbero accertato che si trattava di una moschea abusiva, potenzialmente a rischio fondamentalismo.
Tutte le informazioni raccolte dai militari sono quindi finiti sui tavoli della procura di Brescia, che ha disposto la chiusura del centro islamico. I gestori però non ci stanno e annunciano la volontà di fare ricorso, respingendo ogni accusa. Secondo l'associazione in quei locali vengono svolte azioni caritatevoli e insegnata la cultura pakistana ai più giovani: i momenti di preghiera sarebbero marginali.
Il caso della 'moschea fantasma' ha tenuto banco per mesi tra i banchi del consiglio comunale di Castegnato: da una parte i gruppi di opposizione denunciavano la trasformazione del centro in un luogo di culto abusivo, dall'altra il primo cittadino Gianluca Cominassi avrebbe più sottolineato la regolarità dell'attività svolta dal centro culturale.