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Cronaca Carpenedolo

Marito violento, ma il Tar annulla la revoca del porto d’armi disposta dalla Prefettura

Un artigiano di 38 anni ha fatto ricorso - ottenendo ragione - al Tar contro la Prefettura, che a causa dei suoi comportamenti violenti gli aveva annullato il porto d’armi.

Ha impugnato il provvedimento della Prefettura davanti al Tar per difendere il proprio diritto a possedere un’arma, e il Tar gli ha dato ragione. Oltretutto la Prefettura è stata condannata a risarcire con una somma di 1.500 euro il ricorrente. Protagonista della vicenda è un artigiano di 38 anni residente a Carpenedolo, noto alle forze dell’ordine a causa di alcune “tensioni” verificatesi all’interno della sua famiglia, tensioni sfociate in episodi di violenza con la moglie.

Per comprendere appieno la vicenda bisogna leggere le motivazioni della sentenza del Tribunale Amministrativo, riportate - al pari dei contorni della storia - sul quotidiano Bresciaoggi in edicola stamane. Il Tar ha palesato una «situazione di incertezza e ambiguità, non avendo la Prefettura indicato le fonti dalle quali si evince la persistenza della situazione di rischio». In pratica il divieto di detenzione di armi emesso dalla Prefettura non sarebbe illegittimo, semmai la pratica istruttoria non sarebbe stata adeguatamente e sufficientemente motivata. 

Oltre a poter nuovamente custodire le proprie pistole e i propri fucili, il 38enne, come anticipato, riceverà anche un indennizzo da 1.500 euro dalla Prefettura come rimborso per la difesa tecnica. 

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