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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Carpenedolo

Strage di anatre nel canale: sono state uccise da tossine botuliniche

Non ci sarebbe alcun collegamento tra la moria di volatili nella Fossa Magna di Carpenedolo e l'epidemia di polmonite, che ha colpito soprattutto il paese della Bassa

Dalle analisi le prime certezze: non ci sarebbe alcun collegamento tra i 34 casi di polmonite registrati a Carpenedolo, epicentro dell'epidemia che ha colpito la Bassa Bresciana, e la moria di anatre registrate nella Fossa Magna, canale che scorre in paese. 

Stando ai primi esiti degli esami effettuati sulle carcasse dei quasi 30 esemplari trovati morti nella mattina di domenica, a causare la strage sarebbe stata una tossina botulinica che si sviluppa in corsi d'acqua semiasciutti e in presenza di temperature elevate.

La tossina si sarebbe diffusa nel canale e nei terreni e avrebbe 'avvelenato' la colonia di anatre: il botulino è letale per alcune specie di volatili ma non è pericoloso per l'uomo. A renderlo noto è Giorgio Guarisco, direttore sanitario dell'Istituto zooprofilattico di Brescia.

Esclusa quindi anche l'ipotesi di una nuova epidemia di influenza aviaria che, tra l'autunno del 2017 e l'inizio del 2018, aveva costretto gli allevatori ad abbattere un milione e mezzo di volatili e a distruggere 1,7 milioni di uova, con un danno stimato di 11 milioni di euro.

Il botulino è un comune batterio della putrefazione ed è presente e diffuso in natura: per svilupparsi  necessita di temperature elevate, tessuti animali in decomposizione e un ambiente privo di ossigeno. 

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