Caffaro: a Brescia incidenza in eccesso «per tutti i tumori»
I risultati delle indagini dell'Istituto Superiore di Sanità, ancora in onda su RaiUno: a Brescia incidenza tumorale del 4,5% oltre la media nazionale. Caffaro e PCB, un danno da 1.5 miliardi di euro
Un viaggio nella Brescia inquinata, nel cuore del Sito di Interesse Nazionale della Caffaro e del suo ‘intorno geografico’. La fabbrica dei veleni che nei suoi decenni di attività produsse tonnellate e tonnellate di PCB, con contorno di diossine, e sulla cui gestione e smaltimento delle sostanze prodotte ancora si discute.
Di nuovo, anche sul ‘nazionale’, a seguito dello speciale andato in onda lo scorso weekend su RaiUno, e in cui si è ripercorso a ritroso il viaggio che già qualche mese fa fece gran scalpore, ad opera della trasmissione PresaDiretta.
“Nel territorio di Brescia si registra un eccesso del 4,5% di incidenza per tutti i tumori, e un eccesso di mortalità per forme specifiche come melanoma o tumore alla mammella”. Inequivocabili, le parole del direttore ASL Francesco Vassallo anche se, ci tiene a specificare, “lo studio si riferisce all’intero Comune”.
Più specifica allora, visto che si parla di PCB, la ricerca scientifica denominata ‘Sentieri’, e condotta dall’Istituto Superiore di Sanità. “Profili di mortalità in eccesso – ha spiegato alle telecamere Rai Loredana Musumeci, direttore di dipartimento al’ISS – soprattutto per il Linfoma non Hodgkin”.
Dalle ‘stanze dei bottoni’ intanto, si lamenta un ‘diffuso’ disinteresse sulla questione, “da Roma sono arrivati solo 7,7 milioni a fronte di un danno accertato per 1,5 miliardi”.
Bonifica, subito: e lo ripetono anche dagli assessorati, “la Caffaro è uno dei siti più inquinati al mondo”. Mentre le indagini sull’incidenza tumorale proseguono, inesorabili.