Caso Stamina, non è finita: alla sbarra quattro medici bresciani
Comincia giovedì a Torino il processo per i quattro medici bresciani (del Civile) accusati di aver praticato infusioni di cellule staminali contrarie alle norme e pericolose per la salute dei pazienti
Caso Stamina, non è ancora finita. Prenderà il via infatti giovedì mattina (a Torino) il processo contro i quattro dipendenti del Civile di Brescia coinvolti nell'inchiesta sulle “cure miracolose” di Stamina Foundation, i cui capofila erano Davide Vannoni (condannato nel 2015 a 1 anno e 10 mesi) e Marino Andolina, arrestato esattamente un anno fa.
Questi i nomi dei quattro bresciani coinvolti e che andranno a processo: Ermanna Derelli (ex direttore sanitario), Arnalda Lanfranchi (direttore del laboratorio sulle cellule staminali), Fulvio Porta (direttore del reparto di oncoematologia pediatrica) e Carmen Terraroli (responsabile scientifica del comitato etico dell'ospedale).
Sono accusati di aver praticato infusioni di cellule staminali contrarie alle norme e potenzialmente pericolose per la salute dei pazienti. Archiviata intanto la posizione del quinto bresciano, il primaria di anestesia e rianimazione Gabriele Tomasoni.
Il metodo Stamina è un trattamento che si baserebbe sulla conversione di cellule staminali mesenchimali in neuroni, principalmente rivolto alle malattie neurodegenerative. Non c'è mai stata comunque una validazione scientifica che ne attesti l'efficacia terapeutica.