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Cronaca

Il procuratore antimafia: "La Brebemi è servita per interrare rifiuti"

La Procura antimafia accende i riflettori sul grande problema bresciano dei rifiuti: troppe le aziende, troppe le discariche. E l'illegalita' che diventa quotidiana. Sotto accusa anche la nuova autostrada

A pochi giorni dalle ispezioni a sorpresa sui cantieri della BreBeMi, a Roncadelle, la direzione investigativa antimafia riaccende i riflettori sul territorio bresciano, questa volta per quanto riguarda il traffico e lo smaltimento dei rifiuti.

Lo racconta Pietro Gorlani sul Corriere della Sera, che non esita a definire Brescia la 'capitale' degli illeciti sui rifiuti. Troppe le aziende che ne trattano, troppe le discariche: e la linea tra legalità e illegalità che si fa sempre più sottile.

In particolare, come sottolineato dai procuratori antimafia Franco Roberti e Roberto Pennisi, la 'crisi' dei rifiuti coinvolgerebbe l'intero processo di smaltimento, legato poi all'importazione di rifiuti anche pericolosi, al movimento terra e alla realizzazione di opere pubbliche: "Brescia è uno dei punti sensibili del nostro territorio dal punto di vista dei traffici dei rifiuti - spiega Pennisi sempre al Corsera -. Se non altro perché nel territorio bresciano si concentra un quantitativo estremamente rilevante di attività produttive che producono rifiuti, tant’è vero che l’unico scopo al quale fino a questo momento è servita la Brebemi è stato per interrare rifiuti".

La risposta della società alle dichiarazioni
del procuratore Roberto Pennisi

Ma oltre alle scorie spesso nascoste sotto le strade e le ferrovie negli ultimi tempi si cominciano a delineare anche altri procedimenti illeciti. Come l'export di rifiuti speciali e pericolosi, smaltiti a basso costo nei Paesi asiatici, vedi Cina, lasciando comunque sul territorio un segno indelebile. Mai depurati, mai bonificati.

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