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Cronaca Via Francesco Nullo

C'è la par condicio: il PCB e la Caffaro lasciano il posto a Ballarò

La puntata firmata da Riccardo Iacona e Rebecca Samonà salta per lasciare il posto a Ballarò la domenica sera, a sua volta spostato per dare spazio alle tribune elettorali

La puntata inchiesta di PRESADIRETTA sulla Caffaro e l'inquinamento da PCB prevista per questa domenica su Rai Tre è saltata a causa della legge sulla parcondicio.

Lo fa sapere il conduttore del programma, Riccardo Iacona: "Purtroppo, per motivi legati al calendario delle tribune elettorali non andremo in onda per due domeniche di seguito, quella del 10 e quella del 17 febbraio. BALLARO’ infatti non può andare in onda il martedì sera e la terza rete ci ha chiesto di prestare le nostre due domeniche a BALLARO’. Ci tenevo però a mandare subito in onda la puntata sulle SPESE MILITARI prima che la campagna elettorale finisse, visto che da molte parti si chiede la riduzione delle spese militari e in particolare per l’acquisto degli F35. La puntata sull’inquinamento del sito CAFFARO a BRESCIA è quasi pronta, è una bellissima puntata, molto forte e interessante per l‘Italia tutta e la manderemo in onda nelle prossime settimane".

PULIAMO L’ITALIA, l'inchiesta sull'inquinamento causato dallo stabilimento di via Nullo, firmata da Riccardo Iacona  e Rebecca Samonà, andrà in onda molto probabilmente a fine febbraio o subito dopo. Di seguito, la presentazione scritta dai dui giornalisti.

A Brescia c’è l’inquinamento più grave di Italia, forse d’Europa, perchè riguarda un pezzo intero di città, 4 milioni quadrati di territorio nella zona sud di Brescia dove vivono 25mila persone.  

Si tratta del sito dove sorge  la Caffaro, la fabbrica che per 50 anni ha buttato nelle acque della città 150 tonnellate di PCB, il  Policlorobifenile, allo stato puro, una sostanza la cui tossicità per il terreno e per l’uomo si misura in microgrammi.  

Oggi è vietata la produzione del  PCB perchè è  considerato, come la Diossina, un potente cancerogeno, ma fino al 1984 la Caffaro ne ha prodotto centinaia di migliaia di tonnellate.

L’inquinamento è stato scoperto da uno studioso di storia industriale di Brescia, Marino Ruzzenenti, che nel 2001 ha pubblicato un libro sulla storia della Caffaro.  

Subito dopo la pubblicazione il Ministero dell’Ambiente e l’Istituto Superiore di Sanità sono venuti a Brescia, hanno fatto dei rilevamenti e hanno scoperto che la situazione era ancora più drammatica, inserendo subito il sito Caffaro nell’elenco dei 57 Siti di Interesse Nazionale che vanno urgentemente bonificati.

Eppure in dieci anni  non si è fatto nulla e le 25mila persone, donne, uomini e bambini vivono ancora a stretto contatto con il PCB. Ma quanto è pericolosa l’esposizione al PCB per la salute dell’uomo?
 
PRESADIRETTA è andata fino a Boston, all’università di Harvard, per intervistare  PHILIPPE GRANDJEAN, professore e scienziato di fama internazionale, che studia da più di venti anni l’effetto sulla salute umana  dell’esposizione a PCB e a Diossina.

Lo scienziato  ha scoperto di recente  che  oltre a provocare diversi tipi di cancro, l’esposizione prolungata al PCB “scassa” letteralmente il sistema immunitario e l’apparato endocrino, con conseguenze molto gravi soprattutto per i bambini.

Come dimostra la terribile storia di Anniston, una piccola città dell’Alabama, fortemente inquinata da una fabbrica della MONSANTO, che, proprio come la CAFFARO, ha prodotto per cinquanta anni centinaia di migliaia di tonnellate di PCB.

PRESADIRETTA è andata a vedere da vicino e ha scoperto una intera comunità malata . L’unica grande differenza è che la MONSANTO è stata portata in tribunale, ha dovuto pagare 700 milioni di dollari ai cittadini che aveva avvelenato e adesso si sta facendo carico di tutte le spese della bonifica.

Da noi invece non è successo nulla, la Procura della Repubblica non ha portato a processo i dirigenti della Caffaro, la Caffaro nel frattempo è fallita e non esiste più e  gli enormi costi della bonifica rimangono sulle nostre spalle. Dove troviamo adesso i miliardi di euro che servono per ripulire la città di Brescia?

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