La Loggia nega il patrocinio al Brescia Pride
A una settimana dal primo grande Brescia Pride, la manifestazione dell'orgoglio Lgbt (acronimo di lesbiche, gay, bisessuali e transgender), il Comune ha annunciato che non concederà il patrocinio.
Sensibilità e correttezza istituzionale. Sono queste le parole utilizzate dal sindaco Emilio Del Bono per giustificare la mancata concessione del patrocinio per la manifestazione dell’orgoglio Lgbt che sabato prossimo, 17 giugno, andrà in scena in città.
La decisione è stata comunicata ad alcuni rappresentanti del comitato organizzatore (tra i quali quelli delle associazioni Caramelle in piedi, Chiesa Pastafarina Italiana, Donne di cuori, Equanime e Purple Planet) durante un incontro a porte chiuse avvenuto nel pomeriggio di ieri, venerdì 9 giugno. All’incontro ha preso parte anche il presidente della Provincia di Brescia, Pier Luigi Mottinelli, che si è comportato allo stesso modo del primo cittadino di Brescia, suo compagno di partito.
«Un'Amministrazione, in quanto organismo istituzionale, non può mettere la firma su un documento che, di fatto, sostiene un progetto e una programmazione politica: non è mai accaduto nella storia del Comune di Brescia». La decisione sarebbe stata presa all’unanimità all’interno della giunta cittadina. In provincia invece attualmente sarebbero 18 i Comuni che hanno confermato il loro sostegno (Botticino, Bovezzo, Braone, Caino, Cerveno, Collebeato, Darfo Boario Terme, Losine, Lozio, Malegno, Moniga del Garda, Nave, Odolo, Padenghe sul Garda, Paspardo, Provaglio d'Iseo, Roè Volciano, Rovato), mentre altri si sono apertamente schierati contro la manifestazione.
Laura Gamba, consigliere in Loggia per il Movimento 5 stelle, ha commentato così: «Capitale della Cultura ? Si di quella medioevale. Quanti comuni in Italia aderiscono alla rete Ready e poi negano il patrocinio al Brescia Pride? Uno. Il nostro. Con delle scuse che fanno ridere i polli. Prima volta nella storia che un Pride non viene patrocinato dal comune in cui si svolge».
