Comunicato Cisl contro il cambio d'orario delle PT
Interrotte le relazioni industriali con l’Azienda Poste Italiane in Lombardia da parte di Cisl, Uil, Confsal e Ugl a causa dell’atteggiamento di chiusura e di mancato confronto rispetto ai molti problemi presenti nell’ambito dei Servizi Postali e nel settore del Bancoposta
L’ultima iniziativa unilaterale, in ordine di tempo, avviata dall’azienda a partire da lunedì prossimo - 30 gennaio - è la modifica degli orari di apertura e chiusura al pubblico degli uffici postali e dei collegamenti dei furgoni che provvedono al ritiro della corrispondenza per l’inoltro alle varie destinazioni.
E’ scandaloso che l’Azienda, anziché effettuare preventivamente un confronto con i rappresentanti dei lavoratori, tenuto conto le specificità delle diverse province lombarde e delle varie realtà territoriali, e organizzare in tempo utile l’informativa alla clientela, a sole 48 ore dall’introduzione di una modifica di tale portata, provveda solo oggi, a fine giornata lavorativa, sia ad avvisare frettolosamente tramite e mail i propri dipendenti sia a stampare i cartelli da esporre al pubblico.
DISSERVIZI
L’azienda, a nostro avviso, ha perso il controllo delle situazione e non si preoccupa dei disservizi e dei danni all’immagine che ne conseguono, in considerazione anche della carenza negli organici del personale assegnato agli uffici postali che ha portato, in particolare in questo periodo di scadenze dei pagamenti, ad un forte aumento dei tempi di attesa in coda agli sportelli, viste le diverse postazioni di lavoro vuote.
In un momento già difficile per tutte le aziende, una gestione così approssimativa dei servizi postali in una regione importante come la Lombardia, rischia di compromettere la tenuta occupazionale e di vanificare i sacrifici dei lavoratori che con grande senso di responsabilità hanno contribuito, attraverso una serie di riorganizzazioni, alla tenuta complessiva di Poste Italiane che vanta utili di bilancio da oltre 9 anni, risparmiando sui costi anche del personale e non investendo in innovazione, sicurezza e formazione.