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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca Viale del Piave

Parcometri e polemiche, i residenti insorgono contro le nuove aree a pagamento

Dal Comitato di Sara Balsamo al Partito Democratico, passando per i residenti e i commercianti, tutti contrari alle quasi 300 nuove aree di soste già colorate di blu in tutta la città, da Viale Piave all'ospedale, dal Golgi agli Orefici

Far dimagrire lo Stato, e non il cittadino. Questa la parola d’ordine del momentaneo leader del centrodestra Angelino Alfano, il simbolo di quello che una volta era un partito a senso unico, senza possibilità di varianti. Anche l'ente locale pare corroborato da tale autonomia, e a Brescia lo scoprono proprio i cittadini, tutti quelli che da un paio di settimane si sono ritrovati le strisce blu sotto casa, quasi 300 nuove aree che da parcheggio libero diventano parcheggio a parcometro, da Viale Piave a Viale Venezia, da Via Galilei a Via Pisacane, e poi zona Golgi, e zona Orefici.

“Quasi non ci credo” pare essere il leit motiv dei residenti, e dei commercianti. Sollecitati a un commento in molti preferiscono l’anonimato, ma si scagliano con le scelte dell’amministrazione, con le nuove soste a pagamento, da 1 euro e fino a 2,50 all’ora. Un po’ di confusione, e anche chi la maggioranza l’ha sempre sostenuta ora invece è dall’altra parte della barricata, un po’ come il Comitato di Viale Piave capitanato da Sara Balsamo, che di firme ne ha già fatte raccogliere quasi 900, e in via ufficiale o meno chiede un confronto con sindaco e vicesindaco, in modo da “trovare un’adeguata soluzione”.

In tempo di crisi c’è bisogno di fare cassa, e per qualcuno già potrebbe essere una buona risposta. Che invece non va bene all’opposizione, e al PD in particolare, e il segretario Giorgio De Martin parla di “una doppia beffa”, riferendosi a Galilei e Piave, “soprattutto se ci ricordiamo quanto la giunta ha sempre sostenuto, criticando i parcometri, e annunciando di volerli ridurre e non aumentare, per tutta la campagna elettorale”.  Lo sanno pure i cittadini del quartiere, che in gruppo oppure da soli lamentano anche i posizionamenti dei parcometri, “installati lontanissimi dal centro storico”, quasi nella zona più distante possibile.

“Non è stata certo una scelta razionale – continua De Martin – quanto piuttosto la volontà di fare cassa, e in fretta. Una contraddizione ancora più evidente lungo Viale Piave, una zona di cui si parla sempre e su cui invece non si è mai fatto niente, né gli interventi sulla sicurezza e neppure quelli sul fiume Garza, che non viene drenato da anni e che sta accumulando detriti e sporcizia, zanzare e topi. Fare cassa sì, ma offrendo qualcosa alla popolazione”. Polemica che non si spegne perché il vice Fabio Rolfi al PD ha già risposto, e ha detto che l’amministrazione è già intervenuta “in modo massiccio per la messa in sicurezza dei corsi d’acqua presenti sul territorio comunale”.

Intanto il Comune un po’ è corso ai ripari e, come si legge sul Giornale di Brescia, “in collaborazione con Brescia Mobilità ha deciso di predisporre formule tariffarie agevolate per i residenti che, non avendo un posto auto privato, sono costretti a ricorrere alla sosta su strada”. Quanto basta? Forse no: la campagna elettorale in fondo è già cominciata.

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