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Cronaca Via Rose

Oto Melara: i 135 lavoratori firmano all'unanimità il piano di salvataggio

Avrà un futuro il più grande impianto industriale a partecipazione pubblica sul suolo bresciano. In Loggia è stato siglato dagli operai un piano che prevede 40 prepensionamenti, 20 giovani assunti, e una nuova focalizzazione delle attività

Dopo le paure per il naufragio del piano 2008, ora sembra che il più grande impianto industriale a partecipazione pubblica sul suolo bresciano possa avere un futuro, a differenza di quanto temuto da lavoratori e parti sindacali. A Palazzo Loggia, sede del comune di Brescia che ha guidato la lunga trattativa, è stato firmato il documento finale, approvato all'unanimità dai 135 lavoratori dell'impianto di via Rose. L'accordo prevede un piano di mobilità per il pensionamento anticipato di 40 lavoratori, a fronte di 20 giovani assunti; la focalizzazione dello stabilimento su alcune attività: progettazione, montaggio, assistenza post vendita, program management. Importante, per le rappresentanze sindacali, che Finmeccanica continui ad essere presente nel bresciano.

Soddisfazione per il raggiungimento dell'accordo è stata espressa anche dal sottosegretario per lo sviluppo economico Stefano Saglia: "Siamo soddisfatti dell'accordo raggiunto - scrive in una nota il sottosegretario Saglia - che nell'esternalizzazione dei servizi di logistica ha mantenuto gli stessi all'interno del gruppo Finmeccanica". "Siamo convinti che il sito di Brescia - continua la nota - abbia un futuro attraverso le commesse che l'azienda ha ottenuto negli Emirati Arabi Uniti e auspichiamo che possa esserci un coinvolgimento anche nell'ambizioso programma Eurofighter".

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