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Cronaca

In auto con una prostituta, 500 euro di multa: non paga e fa guerra al Comune

Il giudice di pace e pure il tribunale hanno dato ragione al cliente: un 42enne pizzicato in compagnia di una prostituta e multato per 500 euro

Pizzicato in auto insieme a una prostituta, è stato multato. Una sanzione di 500 euro che l'uomo, un 42enne, non ha mai pagato: l'automobilista si è rivolto al Giudice di Pace, che gli ha dato ragione. La vicenda è poi approdata in tribunale e la multa è stata annullata. 

Tutto finito? Decisamente no. Nonostante il tribunale abbia rigettato l'appello, il comune di Brescia non getta la spugna è ha annunciato di voler ricorrere in Cassazione. 

L'uomo sarebbe stato beccato a bordo della sua auto, lungo una strada del territorio comunale, accompagnato da una prostituta. Da qui la multa, immediatamente elevata, da 500 euro: così infatti recita il regolamento comunale nell'ambito della lotta alla prostituzione per così dire “stradale”.

Proprio sulla legittimità del regolamento comunale si gioca la battaglia giuridica: il legale del cliente ha cucito una strategia difensiva basata sulle competenze. Secondo il difensore, non spetterebbe ai comuni legiferare sul tema della prostituzione, perchè verrebbe leso il principio di uguaglianza dei cittadini davanti alla legge, in quanto gli stessi comportamenti potrebbero essere ritenuti variamente leciti o illeciti a seconda delle numerose frazioni del territorio nazionale, rappresentato dagli ambiti di competenza dei singoli sindaci. Un punto di vista che ha fin qui convito i giudici.

Opposta la visione dei legali della Loggia, che osservano: "È la legge che conferisce ai Comuni il potere di adottare norme regolamentari tese al contrasto della prostituzione su strada, quale fenomeno pregiudizievole per il bene giuridico della sicurezza urbana". Sostenendo, inoltre, che il divieto riguarda le strade demaniali, la cui tutela spetta all'ente proprietario. 

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