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Cronaca

Morire di smog a Brescia: quasi 2.000 decessi in 10 anni

Dati shock presentati dal ministero della Salute: in tutta Italia quasi 35mila morti per inquinamento, a Brescia dal 2005 quasi 2000 decessi. Ma con il tempo la situazione si farà meno critica

Anche a Brescia si muore di smog e inquinamento. La conferma – l’ennesima – arriva dalla recente pubblicazione di uno studio curato da diverse università italiane, nell’ambito di un progetto finanziato dal Centro di Controllo per le Malattie del ministero della Salute, e pubblicato sulle pagine de Il Giorno.

Un’analisi che ‘misura’ i decessi legati all’inquinamento atmosferico, di cinque anni in cinque anni. Poi, dati alla mano, tenta pure di fare una proiezione in divenire, ovvero quel che sarà nel 2020. I dati disponibili intanto sono quelli relativi alle annate 2005 e 2010, e anche se a Brescia si registra una flessione, sono comunque preoccupanti.

Sono due i fattori inquinanti presi in esame, entrambi molto legati alle emissioni da combustione di motori di automobile. Le temibili polveri sottili, in questo caso PM 2.5, e il biossido di azoto. Nel 2005 insieme hanno portato alla morte di 1012 persone, nel 2010 ‘solo’ 771.

Presi separatamente, le PM 2.5 hanno ucciso 631 persone nel 2005 e 554 nel 2010, il biossido di azoto 381 e 217. Ma qualcosa sta cambiando, almeno secondo le evidenze scientifiche ad oggi disponibili. E nel 2020 il calo dovrebbe farsi già consistente: 470 morti per PM 2.5, altri 75 per il biossido, in tutto 545 vittime.

Ma non solo Brescia sta male. Il dato italiano – ancora relativo al 2010 – è ancora eloquente: in tutto il Belpaese quasi 35mila morti, più degli abitanti di Desenzano, di Montichiari o di Lumezzane. E in un solo anno.

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