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Cronaca

Simona, la mamma bio che sfida l'inquanamento da PCB

Il progetto già lanciato di una mamma bresciana: 3000 mq di terreni contaminati su cui sperimentare l'agricoltura biodinamica come palliativo alla contaminazione da PCB. Sul web parte la raccolta fondi

Tremila metri quadrati da una parte e tremila metri quadrati dall’altra, per avviare un progetto di agricoltura biodinamica che potrebbe risolvere, almeno in parte, l’annoso e costoso problema della bonifica da PCB per l’inquinata Brescia. A seguito della pubblicazione dei parchi più o meno ‘contaminati’, da parte del Comune di Brescia, non sono mancati suggerimenti e proposte, realizzabili o meno, sulla futura gestione di un problema che non sarà facile risolvere.

Si era parlato del bosco di pioppelle, proposta subito ‘cassata’ dagli esperti, nel piccolo sta facendo parlare di sé il progetto biodinamico presentato da Simona Palestro: mamma di tre bimbi e bresciana DOC, studiosa e appassionata di biodinamica, non ha mai nascosto il suo sogno, “credo in una Brescia migliore”.

Magari che possa partire dal problema inquinamento: il suo progetto prevede infatti una sperimentazione di un anno per “verificare e dimostrare l’efficacia del metodo biodinamico nella bonifica da inquinanti”. Un metodo, spiega, “ben conosciuto dagli agricoltori italiani, molti lo hanno visto con i propri occhi”, soprattutto nella bonifica di terreni inquinati da rame o metalli pesanti.

Manca però una conferma scientifica, e qui arriva il progetto bresciano: “Non possiamo garantire che elimineremo il PCB perché nessun agricoltore biodinamico finora ha avuto occasione di averlo nei propri terreni. Ma nei 30 anni di esperienza in agricoltura biodinamica, i tecnici del settore hanno visto rinascere molti terreni dati per spacciati”.

Alla sperimentazione parteciperanno, gratuitamente, la sezione lombarda dell’Associazione Italiana per l’Agricoltura Biodinamica, oltre che all’associazione ‘bio’ La Buona Terra. Per cominciare davvero serve la ‘merce’ equivalente più importante: per questo, per raggiungere l’obiettivo di 13500 euro, la ‘mamma bio’ ha lanciato una raccolta di crowfounding sul web, dal sito buonacausa.

Basta un solo click per conoscere processi e tempistiche del progetto: non complicato fare una donazione, in fondo bastano davvero un paio di click in più.

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