rotate-mobile
Cronaca Bedizzole

La terribile verità sull'omicidio di Francesca: violentata prima di essere strangolata a mani nude

Stando ai primi esiti dell’esame autoptico, Francesca Fantoni è stata violentata prima di essere brutalmente picchiata e strangolata. Alle 15 di domenica l'ultimo saluto alla giovane donna.

Francesca Fantoni è stata violentata prima di essere picchiata, strangolata a mani nude e poi abbandonata in un angolo buio del parco di Bedizzole. A stabilirlo sono stati gli esiti dell’esame autoptico eseguito sul corpo della giovane donna di Bedizzole, scomparsa sabato sera e trovata morta all’alba di lunedì.

I risultati dell'autopsia

I primi referti dell'esame autoptico sciolgono anche gli ultimi dubbi sul movente del brutale omicidio commesso da Andrea Pavarini: il 32enne avrebbe ucciso Francesca, picchiandola e poi strangolandola a mani nude, proprio al termine della violenza, per non farla scappare e impedirle di raccontare tutto. Un inquietante dettaglio che non era del tutto inatteso: gli inquirenti sopsettavano fin dall'inizio che l'uomo, diventato papà da pochi mesi, potesse aver abusato della vittima, e ora è arrivata la scioccante conferma.

"Era una donna con la testa di una ragazzina, aveva un animo buono e ingenuo: è stata violentata strangolata, massacrata. Francamente ne ho viste tante e ho difeso molte persone accusate di omicidio, ma la brutalità con cui è stata ammazzata Francesca non ha precedenti" è il commento a caldo di Alberto Scapaticci, legale della famiglia Fantoni.

Convalidato l'arresto del killer

Dopo aver ammazzato Francesca, Pavarini è andato in un bar del paese, dov'è stato visto con la felpa sporca di sangue. Un dettaglio che non è passato inosservato: la barista ha notato le macchie, riferendo poi tutto agli inquirenti. Le immagini delle telecamere del locale hanno fornito ulteriori conferme, così come le analisi effettuate sul capo d’abbigliamento, ritrovato a casa dell’uomo, all’interno della cesta dei vestiti sporchi.

Il sangue sulla felpa corrisponderebbe al profilo genetico di Francesca. Una prova schiacciante che ha indotto Pavarini, che inizialmente ha negato il suo coinvolgimento nel delitto, ad ammettere le proprie responsabilità nel corso dell’interrogatorio davanti al giudice, ma senza spiegare le ragioni. 

“Abbiamo litigato, poi non ricordo più nulla” ha detto il 32enne mercoledì mattina al giudice e poi avrebbe ribadito giovedì, in lacrime, al suo avvocato Ennio Buffoli. Il fermo di Pavarini è stato convalidato venerdì mattina: il 32enne resta in carcere, mentre gli inquirenti scavano nel suo passato.

Una tragedia che forse si sarebbe potuta evitare

Una tragedia inimmaginabile, ma che forse si sarebbe potuta evitare. Dagli sviluppi investigativi pare infatti che il 32enne avesse già pesantemente importunato altre donne in passato. Sotto la lente d'ingrandimento degli inquirenti ci sarebbe un episodio in particolare: pare che l'uomo si fosse calato i pantaloni in pubblico, sotto gli occhi di una donna a cui avrebbe poi chiesto di consumare un rapporto con lui. 

Nel frattempo Bedizzole si prepara per l'ultimo saluto: centinaia di persone sono attese per il funerale di Francesca, che sarà celebrato nella parrocchiale del paese alle 15 di domenica. Il sindaco ha proclamato il lutto cittadino.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

La terribile verità sull'omicidio di Francesca: violentata prima di essere strangolata a mani nude

BresciaToday è in caricamento