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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca Calcinato

Bancarotta fraudolenta da 5 milioni di euro: arrestati tre imprenditori

Arrestati due fratelli pugliesi di 51 e 41 anni, attivi nel settore del commercio ambulante, e il loro prestanome, un 41enne bresciano

Al termine di una serie di indagini, nell'ambito dell'operazione "Alopex", i militari della Guardia di Finanza di Rimini hanno arrestato due imprenditori e la loro "testa di legno", tutti già noti alle forze dell'ordine e legati alla criminalità organizzata pugliese, accusati di bancarotta fraudolenta per 5 milioni di euro. 

Secondo le indagini delle Fiamme Gialle, il trio avrebbe ordito il fallimento di una ditta di commercio all’ingrosso e al dettaglio di calze, intimo ed accessori, con sede a Misano Adriatico distraendone prima del crack l’intero patrimonio. 

Da quanto emerso gli imprenditori i due fratelli pugliesi di 51 e 41 anni, attivi nel settore del commercio ambulante, avrebbero fatto acquisire al loro prestanome, un 41enne bresciano privo di alcuna esperienza imprenditoriale, nullatenente e con problemi di tossicodipendenza, la fiducia dei fornitori in modo da poter effettuare ingenti acquisti di merce e procrastinare i pagamenti, con il proposito recondito di non onorarli a scadenza.

Una volta ottenuto il materiale, le giacenze di magazzino e i beni aziendali della ditta, prima del fallimento, sarebbero stati trasferiti ad altri soggetti sempre riconducibili ai due salentini. Tra le altre cose, i fratelli avrebbero anche acquistato la merce in esenzione d’IVA, dichiarandone l’esportazione, per poi venderla invece sul territorio nazionale in evasione d’imposta e occultato le scritture contabili al fine di non consentire la ricostruzione del volume d’affari per l’anno 2014, a danno dell’Erario e degli altri creditori. Quando l'azienda era oramai decotta, i pugliesi avrebbero scaricato tutta la responsabilità sul 41enne, appunto nullatenente, su cui i creditori non avrebbero potuto rivalersi per ottenere il soddisfacimento dei propri crediti. Le indagini hanno consentito di raccogliere elementi idonei a dimostrare che i suddetti avrebbero distratto merce per un valore pari a oltre 5 milioni di euro.

Sulla scorta delle risultanze investigative, la Procura della Repubblica di Rimini ha chiesto l’emissione di misure cautelari personali e reali a carico dei principali indagati che che sono state accolte dal Gip Vinicio Cantarini, il quale ha disposto l’arresto in carcere per il 51enne, residente a Misano Adriatico, e gli arresti domiciliari per il fratello 41enne, residente a Gallipoli, e per la "testa di legno" 41enne, residente a Calcinato. I provvedimenti restrittivi sono stati operati martedì, rispettivamente a Bologna, Gallipoli e Brescia; contestualmente, nei loro confronti, le Fiamme Gialle hanno anche dato esecuzione al correlato provvedimento di sequestro preventivo per oltre 200 mila euro.

Fonte: Riminitoday.it

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