Referendum 12 e 13 giugno: la lotta a manifesti e insegne abusive
"Ricordo - ha dichiarato il vicesindaco e assessore alla Sicurezza del Comune di Brescia, Fabio Rolfi - che non sono ammesse forme di propaganda referendaria, fuori dagli spazi e dalle forme consentite"
Con riferimento al referendum abrogativo previsto per il 12 e 13 giugno 2011, la Giunta comunale in una nota ricorda alla cittadinanza di aver assegnato gli spazi destinati alla propaganda elettorale sia per partiti e comitati promotori, sia per i cosiddetti “fiancheggiatori”. La normativa prevede che dal trentesimo giorno precedente la data fissata per le elezioni, è vietata ogni forma di propaganda elettorale luminosa o figurativa, a carattere fisso in luogo pubblico. Sono inoltre proibite le iscrizioni murali e quelle su fondi stradali, rupi, argini, palizzate e recinzioni. Tale divieto si intende esteso anche a striscioni, drappi, stendardi e bandiere.
“Ricordo – ha dichiarato il vicesindaco e assessore alla Sicurezza del Comune di Brescia, Fabio Rolfi – che non sono ammesse forme di propaganda referendaria, fuori dagli spazi e dalle forme consentite e regolamentate. Si vedono in questi giorni numerose lenzuola e bandiere, appese a balconi e finestre di abitazioni private da parte di sostenitori di qualsiasi posizione. Queste iniziative si qualificano come campagna elettorale illegale. Gli agenti della Polizia Locale procederanno pertanto a sanzionare i responsabili”.
Dunque, chiunque affigga stampati, giornali o manifesti di propaganda elettorale fuori dagli appositi spazi, è punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da 103 euro a 1032 euro.