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Cronaca Anfo

Cinquanta profughi ad Anfo: «È come se in città ne arrivassero di colpo 20mila»

Situazione sempre più delicata in Valle Sabbia, ad Anfo, dove è stato organizzato dalla Lega Nord un presidio per protestare contro la massiccia presenza di richiedenti asilo.

«Calcolatrice alla mano, è come se a Brescia ne arrivassero improvvisamente 20 mila, capite che sarebbe un bel problema.» Queste le parole utilizzate dal vicesindaco di Anfo, Oscar Zanardi, a proposito dei numeri della presenza di profughi nel piccolo comune valsabbino. Numeri che fanno preoccupare, non solo la maggioranza, e che hanno portato alcuni esponenti del Carroccio a organizzare un presidio di protesta proprio sotto la Rocca, simbolo dell’intera valle. 

A gestire operativamente i 47 immigrati, tutti giovani maschi di età compresa tra i 20 e i 30 anni, è la cooperativa «Accoglienza e integrazione» che ha messo a disposizione il residence “Tre Casali”, tre blocchi distinti di villette a schiera con in totale 21 appartamenti, circondati da un grande bosco di 64mila metri quadrati. Stando alle parole della Prefettura, gli stranieri dovrebbero fermarsi ad Anfo solo una quarantina di giorni, per poi essere ridistribuiti altrove. 

A fare eco alle parole del vicesindaco c’è il primo cittadino di Anfo, Umberto Bondoni, sempre sulle colonne del quotidiano Bresciaoggi in edicola stamane: «Alla luce dei numeri questo non è più solo un problema del nostro paese, ma dell’intera Valsabbia. Alla Rocca ci saranno molti amministratori dei Comuni limitrofi. Vogliamo mettere a punto una strategia comune prima che la situazione ci sfugga di mano anche dal punto di vista dell’ordine pubblico: siamo solo molto preoccupati perché 47 persone in una comunità così piccola sono davvero troppe».

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