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Cronaca

In pubblico predicava l'amore di Dio, in casa riempiva di botte la moglie

Fissata la prima udienza: verrà processato l'8 maggio prossimo il telepredicatore Fathi Hamdan, noto come Abu Ammar Al-Sudani, accusato di maltrattamenti e lesioni

E' stata fissata al prossimo 8 maggio l'udienza che darà il via al processo nei confronti di Abu Ammar Al-Sudani, nome d'arte del telepredicatore Fathi Hamdan, di origini sudanesi, accusato di aver minacciato e maltrattato la giovane moglie per lungo tempo, anche davanti ai figli (il più piccolo ha soltanto 6 anni). Dopo un breve periodo in carcere, Hamdan ora si trova agli arresti domiciliari: la moglie e il figlio erano già stati trasferiti in una comunità protetta.

L'uomo, 46 anni, era stato arrestato lo scorso ottobre, trasferito in carcere con l'accusa di maltrattamenti e lesioni ai danni della moglie: come emerso dalle indagini condotte dalla Squadra mobile della Questura, la donna (che ha circa 20 anni in meno di lui) sarebbe stata vittima per anni di violenze fisiche e verbali, che avrebbe subito anche durante i periodi di gravidanza.

Il silenzio e la paura della moglie

Per lungo tempo la moglie avrebbe subito in silenzio, probabilmente spaventata dall'indole violenta del marito, ma pure in soggezione per la discreta notorietà locale che Hamdan, in quanto telepredicatore, godeva nella comunità musulmana locale. Era infatti apparso più volte in televisione, in onda su varie emittenti locali.

Interrogato dai magistrati, Hamdan avrebbe sempre negato ogni responsabilità. In vista del processo, ha annunciato di aver già denunciato la moglie per calunnia. La donna, come detto, è stata trasferita insieme ai tre figli (tutti minori) in una comunità protetta, lontana dalle angherie del marito.

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