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Raccolta differenziata, chi la fa meglio: i Comuni bresciani dove si ricicla di più

L'Osservatorio provinciale sui rifiuti ha pubblicato i dati sulla raccolta differenziata, per tutti i Comuni bresciani, relativi all'anno 2018

Vallio Terme uber alles: tallonato da Acquafredda, a pochi decimi di distanza, gli unici due Comuni di tutta la provincia ad aver superato la quota del 90%. Poi Cellatica a completare il podio, e tanta Bassa Bresciana, un po' di Franciacorta e hinterland, sprazzi di Valle Sabbia e il Garda che spunta solo al ventesimo posto in graduatoria, con Calvagese della Riviera: ma il primo paese vista lago in realtà è Manerba, in quarantaduesima posizione. E la città di Brescia? Nella parte bassa della classifica, certo lontana dalla “zona retrocessione” (che potremmo dedicare a tutti quei Comuni, e sono 34, che non hanno ancora raggiunto la soglia di legge fissata al 65%) ma ferma al 73,1%, al 152mo posto.

E' questa in sintesi la classifica dei Comuni più “ricicloni” della provincia di Brescia, resa nota solo pochi giorni fa dall'Osservatorio provinciale rifiuti e liberamente consultabile a questo link. Nelle tabelle, e per ogni Comune, sono pubblicati i quantitativi di rifiuti raccolti nel corso del 2018 (dagli ingombranti al legno, farmaci e metalli, carta, vetro e plastica) che tutti insieme fanno il computo totale della raccolta differenziata, paese per paese.

La top 10 bresciana

Come detto, è Vallio Terme il più “riciclone” della provincia: nel 2018 il piccolo Comune valsabbino ha riciclato il 93,2% dei rifiuti prodotti. Segue Acquafredda con il 92,6%, poi Cellatica (89,6%), Urago d'Oglio (88,8%), Villachiara (88,7%), Alfianello (88,6%), Bagnolo Mella (88,3%), Passirano (87,9%), San Gervasio Bresciano (87,6%) e Roccafranca (87,5%). Ampia la rappresentanza dei paesi della Bassa, che sono otto su dieci nella top ten e 14 tra i primi venti. Sul primato di Vallio, l'ex sindaco (e oggi consigliere regionale) Floriano Massardi riferisce di come “in particolare il metodo della tariffa puntuale ha costituito il vero valore aggiunto che ha reso il nostro modello un'eccellenza: si paga in base a quanti rifiuti vengono effettivamente prodotti, secondo un principio equo e sostenibile per le tasche dei cittadini”.

La classifica al contrario: gli ultimi 10

Ribaltando la classifica, balzano all'occhio tutti quei Comuni (e sono 34) che non hanno ancora raggiunto la quota minima di raccolta differenziata prevista per legge, il 65%. Nella top tre al contrario ci sono tre paesi della Valle Camonica: Corteno Golgi, con il 27,8%, Lozio con il 33,6% e Cimbergo con il 34,1%. Segue un altro Comune camuno, Vione (34,7%) e poi la sorpresa (in negativo) di Gargnano, sul lago di Garda, fermo al 39%. La classifica si completa con Collio Valtrompia (39,4%), Magasa (40,3%), Incudine e Paspardo (40,7%), infine Valvestino (45,3%). E' bene ricordare, comunque, che si tratta in gran parte di paesi montani, con una morfologia territoriale assai complicata.

I risultati nei Comuni più grandi

Di Brescia abbiamo già detto: 152mo posto in graduatoria e 73,1% di raccolta differenziata. Appena sopra, di poche posizioni, c'è Desenzano del Garda (che sfiora i 30mila abitanti) con il 74,2% di raccolta differenziata. Va decisamente meglio Montichiari, appena fuori dalla top 50 con una quota dell'81,6% di rifiuti riciclati. Lumezzane sta nel mezzo: appena fuori dalla top 100 con il 77% di rifiuti riciclati. Il Comune più grande che non ha ancora raggiunto il limite di legge, ma per un soffio, è Darfo Boario Terme: nel 2018 fermo al 64,3%.

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