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Il Coronavirus perde forza: isolato al Civile un ceppo indebolito di Covid-19

La notizia diffusa dal presidente della Società italiana di virologia: il virus bresciano ha perso parte della sua temibile carica virale. Ma attenzione alla seconda ondata

Ma davvero il Coronavirus italiano (o meglio lombardo) si è indebolito? E' una possibilità su cui da qualche settimana s'interroga la comunità scientifica, anche a fronte dei dati più confortanti che quotidianamente emergono dai bollettini delle autorità sanitarie (anche se i numeri lombardi, ricordiamo, valgono ancora la metà del totale dei contagi italiani). Una prima risposta potrebbe arrivare al laboratorio di Microbiologia del Civile di Brescia, diretto dal dottor Arnaldo Caruso, presidente della Società italiana di virologia e ordinario di Microbiologia all'Università degli Studi di Brescia.

Lo studio al Civile: isolato il virus "buono"

I risultati di questo ultimo studio saranno presto disponibili per intero in una pubblicazione ad hoc. Ma nel frattempo le prime anticipazioni confermerebbero quanto scritto poche righe fa: il virus ha rallentato la sua furia, probabilmente indebolito dagli effetti del lockdown, dall'uso delle mascherine, dalla stagionalità (i coronavirus sono simil-influenzali, e dunque generalmente spariscono in estate per tornare poi in autunno e inverno) e dalla possibilità che il Covid-19, nelle sue innumerevoli mutazioni, stia cercando di adeguarsi nel miglior modo possibile ai suoi ospiti, gli esseri umani, in cerca di un'insolita convivenza piuttosto che una virulenza così pericolosa (e anche mortale).

“I ceppi virali che siamo stati abituati a vedere in questi mesi – ha detto Arnaldo Caruso all'Adnkronos – sono bombe biologiche capaci di sterminare le cellule bersaglio in 2 o 3 giorni, questo per iniziare ad attaccarle ha bisogno minimo di 6 giorni, il doppio del tempo. E' tanto vero che sta perdendo forza, perché ogni giorno vediamo tamponi naso-faringei positivi non più in modo forte, bensì debole. Sono infezioni molto leggere, quasi inapparenti: si vede il virus in dosi molto ridotte”.

Tamponi a bassa carica virale: cosa vuol dire

Ma tra i tanti tamponi con bassa carica virale, ce n'è stato qualcuno in cui invece la carica era ancora molto alta: analizzando però il virus in laboratorio, è risultato comunque più debole rispetto ai ceppi precedenti. Evidenze simili, sul calo della carica virale del Covid-19, sarebbero emerse da uno studio già pubblicato a Hong Kong: e qualcosa di simile si starebbe muovendo anche negli Stati Uniti (anche se negli States il virus ha già infettato quasi 1,7 milioni di persone, sfiorando i 100mila decessi).

In ogni caso, nel ceppo isolato al Civile si rileva di come il Coronavirus stia perdendo forza, dice ancora Caruso, sia “per gli effetti del lockdown che per il caldo, perché la stagionalità è una caratteristica di tutti i virus respiratori”. Ma attenzione: questo non significa che la battaglia è vinta, e che il virus sta scomparendo. Rimarrà, magari più nascosto, infido e pronto a tornare quando cambierà il clima.

Tutto può succedere: attenzione alla prossima ondata

“Queste varianti potrebbero esse la base di una futura evoluzione del virus, in senso positivo – dice ancora Caruso all'Adnkronos – ma sarebbe sbagliato concludere ora che abbiamo meno casi, e meno gravi, perché circola questa variante. Non possiamo sapere con certezza cosa succederà, perché anche le nuove varianti indebolite si possono ricombinare con qualche brutta bestia e ci ritroviamo un ulteriore danno nella prossima ondata. Ma la speranza è che, come in passato, il virus tenda ad attenuarsi nella sua patogenicità”.

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