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Prescrizione, le minacce di Renzi: c'è ancora qualcuno in Italia disposto a credergli?

Da giorni, nella sgangherata maggioranza tiene banco lo scontro M5S-Italia Viva sulla prescrizione, che, dopo la riforma Bonafede, nei processi penali si blocca dopo il giudizio di primo grado; è entrata in vigore il 1° gennaio. 
Per paura di una durata troppo incerta, il Partito Democratico ha proposto di introdurre delle "sospensioni" dei blocchi nei tre gradi di giudizio e subito si è accesa la polemica, fino a quando è arrivata la mediazione di Leu e del premier Conte: la nuova proposta prevede il fermo solo in caso di condanna in primo grado o in appello. Insomma, nel cosiddetto "lodo Conte Bis" non c'è nulla di manettaro, anzi. Ma Renzi non ci sta ugualmente, minaccia di votare la proposta di Forza Italia (che vuole cancellare la legge) e persino di presentare una mozione di sfiducia contro Bonafede, ministro del suo stesso governo.

Stando ai dati del 2018, i procedimenti penali prescritti in Corte d’appello e Cassazione sono stati oltre 29mila: si tratta quindi di 29mila reati rimasti impuniti. Se il fatto non sussiste, non c'è infatti prescrizione ma assoluzione: la prima interviene quando il reato viene riconosciuto, ma sono scaduti i termini processuali entro i quali può essere giudicato. A beneficiarne sono soprattutto i colletti bianchi, non certo i poveri cristi: chi può permettersi un buon team di avvocati, proverà qualsiasi scappatoia processuale per arrivare alla prescrizione. Berlusconi docet

"Non si possono prendere in giro i cittadini e trasformarli in imputati a vita": l'affermazione di Renzi è però poco credibile. Come spiegato, il lodo Conte Bis non è nulla di così estremo, ma una norma equilibrata: più che ai generici "cittadini imputati a vita", viene subito da pensare a dei cittadini un po' più normali degli altri e con tanti soldini in tasca (come i manager coinvolti nell'inchiesta sulla fondazione Open, per esempio). D'altra parte, nel 2016 il senatore di Scandicci aveva dichiarato: "Se vince il No al referendum finisce la mia storia politica, cambio mestiere e non mi vedrete più". Ad occhio sembra ancora ben saldo alla poltrona: c'è ancora qualcuno in Italia disposto a credergli?

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