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Appena nati e già drogati: al Civile bimbi intossicati di cocaina

Un fenomeno internazionale ma con casi anche nel Bresciano: neonati in crisi d'astinenza, al Civile quattro casi solo negli ultimi tre mesi

E' un fenomeno purtroppo internazionale, che in alcune zone interessa fino a 30 neonati ogni cento, quasi uno su tre: a Brescia e provincia la quota è decisamente inferiore, uno ogni cento, ma è comunque sintomo di un allarme sociale che non va sottovalutato. Si tratta dei bambini appena nati e che già mostrano sintomi di dipendenza da droga, che sia cocaina, metadone, oppiacei o cannabinoidi. Ogni anno, nel Bresciano, sarebbero 110 i neonati dalle cui analisi tossicologiche si riscontra una positività alle sostanze stupefacenti.

Quattro bambini in pochi mesi

Lo scrive il Giornale di Brescia: negli ultimi tre mesi sarebbero già quattro i bambini appena nati, al Civile, in cui è stata riscontrata una positività alla droghe. In particolare la cocaina, che se anche è meno diffusa della cannabis – quattro volte meno – provoca reazioni sintomatiche ben più evidenti.

Il bambino, infatti, appare inconsolabile e in preda a continui sbalzi d'umore: come fosse in crisi d'astinenza. Le conseguenze neurologiche dell'uso e abuso di cocaina da parte della madre potrebbero anche essere permanenti: difficoltà cognitive, alterazioni delle abilità motorie, rallentamento della crescita, bassa ossigenazione, anomalie nel comportamento.

Assunzione di droghe durante la gravidanza

Il bimbo è già “intossicato” perché la madre ha continuato ad assumere sostanze anche durante il periodo della gravidanza. Un fenomeno in crescita negli ultimi anni: l'incidenza della sindrome da astinenza neonatale è aumentata fino a cinque volte, nell'ultimo decennio. Effetti causati dal consumo di cocaina, ma anche oppiacei (eroina) e metadone: meno evidenti, come detto, gli effetti della cannabis, anche se più diffusa.

In caso di positività alla droga, mamma e bimbo vengono trasferiti in una comunità, per almeno sei mesi. Per disintossicarli entrambi. Ci sono casi monitorati da vicino, previa conoscenza dei Servizi sociali del Comune. E altri che invece sono un'amara sorpresa: spesso giovani donne insospettabili, che fanno una vita normale. Ma solo all'apparenza. Tutti i casi vengono comunque segnalati alla Procura.

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