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Tav, svelato il progetto: maxi-tunnel da 7 chilometri per i treni da 250 km orari

Svelato il progetto del maxi-tunnel che attraverserà i territori di Lonato e Desenzano: a completare l'opera due gallerie artificiali da 2 chilometri e mezzo

Il consiglio comunale

Il polo logistico della cantierizzazione è stato localizzato sempre a Lonato, in un'area da circa 100mila metri quadrati alle cave ex Vezzola. Parte di quest'area però, circa 18mila mq, è stata posta sotto sequestro penale dalla magistratura, per indagini in corso. Si è parlato anche di questo martedì sera in consiglio comunale, mentre la piazza era blindata (e chiusa al traffico) per la presenza di una sessantina di attivisti No Tav.

Le minoranze hanno chiesto di revocare la delibera dello scorso 18 luglio che appunto ha concesso gli spazi di cantiere a Cepav2. La revoca è stata bocciata dalla maggioranza compatta: “Siamo pienamente convinti della nostra scelta – ha detto il consigliere Oscar Papa – che ci ha permesso di evitare che i cantieri fossero posizionati vicino al Lavagnone, in zona archeologica, o in località Campagna”.

Gli espropri

Come detto sono più di 500 lungo la tratta bresciana: più di un centinaio a Desenzano, altrettanti (e forse più) a Calcinato, oltre la settantina anche a Lonato. E solo per citarne alcuni. Polemiche roventi, ieri e oggi: ma non sono pochi i proprietari che hanno già raggiunto un accordo bonario per la vendita del proprio terreno, pagato anche tre volte oltre il valore di mercato.

Tra le aree più ampie interessate agli esprorpi, o agli asservimenti, si segnalano a Desenzano l'autostrada A4, con quasi 82mila metri quadrati da espropriare, tra i privati la famiglia Girelli (oltre 78mila mq), a Lonato la Feralpi con circa 60mila mq e tra i privati la famiglia Boldrini, circa 25mila.

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