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Covid-19, nelle Rsa la strage dei nonni bresciani: i morti sono più di 500

Si moltiplicano le inchieste, a Brescia e in Lombardia. Delibera sotto accusa: lo scaricabarile di Fontana su Ats

In settimana, la Procura di Brescia ha già aperto 9 fascicoli di inchiesta sulla strage dei nonni nelle Rsa. Sono comunque destinati ad aumentare, si susseguono infatti a decine gli esposti dei parenti delle vittime. Secondo i documenti ufficiali delle Ats territoriali, nelle case di riposo della nostra provincia 168 anziani sono deceduti con tampone Covid positivo, ma i dati in mano alla Procura sarebbero molto di più, contando anche gli ospiti che sono morti senza che fossero sottoposti ad alcun esame: le vittime supererebbero quota 500 (su un totale di 6.900, circa il 7%).

Sotto accusa la mancanza di dispositivi adottati per tenere lontano il virus dalle persone più a rischio; gli anziani delle Rsa, appunto, spesso già delibatati da patologie e non più autosufficienti. Ieri il governatore Fontana ha avuto ribalta nazionale con una dichiarazione che un po' a tutti, sia a destra sia a sinistra, è parsa uno scarica barile: "Sono stati i nostri tecnici che ci hanno fatto la proposta e noi ci siamo adeguati", ha dichiarato parlando della famosa delibera per portare i malati Covid nelle case di riposo, per mancanza di letti negli ospedali. Secondo il governatore, a considerare le Rsa adeguate ad ospitare i malati sarebbe stata Ats: "La responsabilità è sua. Noi abbiamo fatto una delibera che è stata proposta dai nostri tecnici ed esperti, che ci hanno detto che a determinate condizioni - reparti completamente separati dal resto della struttura e addetti dedicati esclusivamente a malati Covid - la cosa si poteva fare. Infatti su 705 strutture solo 15 avevano le condizioni e hanno accettato".

Al momento non si sa quali siano queste 15 strutture, né se siano effettivamente 15 o se invece molte di più (sono in corso le indagini di diverse Procure, la prima a muoversi è stata quella di Milano). Le Ats bresciane negano di aver avuto alcun ruolo nella gestione dei ricoveri, che sarebbero stati coordinati in autonomia dalla centrale regionale. Nessuno sa, dunque, quale siano le Rsa bresciane coinvolte, anche in Regione regna il silenzio sui nomi. Ma prima o poi, dentro o fuori dai tribunali, la verità verrà a galla: solo allora si potrà verificare se si tratta di quelle case di riposo che, com'è successo in alcuni casi anche nella nostra provincia, hanno visto morire quasi la metà delle persone ospitate.

Sotto, i morti nelle Rsa italiane per Covid-19 o con sintomi semi-influenzali dal 1° febbraio al 6 aprile: fonte Istituto Superiore di Sanità.
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