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Coronavirus: ancora buone notizie sulla cura con il plasma iperimmune

Il primo paziente trattato a Novara è già uscito dalla Rianimazione. In Lombardia già decine di persone curate, ma purtroppo non tutti i guariti possono donare

Dal plasma iperimmune dei guariti dal Covid-19, utilizzato per curare malati, arrivano ancora buone notizie. Succede a Novara, dove il primo paziente trattato è uscito dalla rianimazione. Nella città piemontese, la sperimentazione con il plasma ha preso il via due settimane fa e ha già dato importanti risultati: il plasma prelevato dal primo donatore e trasfuso a un paziente in terapia intensiva ha funzionato fin dalla prima trasfusione.

"Per determinare se la trasfusione di plasma da persona convalescente può essere utilizzata nel trattamento dei pazienti critici con infezione da coronavirus – spiega il dott. Mascaro, direttore del Servizio di medicina trasfusionale  – è necessario determinare la quantità di anticorpi specifici: se ci sono le condizioni, eseguiamo la raccolta di questo ‘plasma iperimmune’ e poi possiamo procedere alla trasfusione in pazienti critici in terapia intensiva o subintensiva. Va sottolineato che dopo la raccolta il plasma viene da noi trattato ulteriormente (inattivazione) in modo da annullare l’eventuale presenza di altri virus. I risultati ottenuti con la prima trasfusione confermano la validità del protocollo".

Plasma iperimmune in Lombardia

Nella nostra regione sono già stati trattati in questo modo decine di pazienti, e c'è realmente ottimismo sulle potenzialità del protocollo. Il plasma permette al sangue di fluire. Nel "liquido giallo" sono sospese le cellule sanguigne che vengono trasportate in tutto il corpo: globuli rossi che portano l’ossigeno, globuli bianchi che combattono le malattie e aiutano ferite e lesioni a guarire e piastrine che hanno un ruolo fondamentale nella coagulazione del sangue. Se dal plasma separiamo queste cellule, resterà un liquido color giallo paglierino composto per circa il 92% da acqua, ma contiene anche anticorpi, proteine che favoriscono la coagulazione, ormoni ed enzimi.

Chi può donare il plasma

Possono donare il loro plasma per tentare di curare i malati di coronavirus coloro che risultano avere anticorpi neutralizzanti (gli unici anticorpi che possono darci l'immunità), non tutti i guariti o convalescenti quindi, ma solo un 20 per cento circa del totale secondo le prime stime. Il plasma viene purificato eliminando eventuali patogeni ed è pronto a essere infuso in pazienti con polmoniti interstiziali. Dopo l’infusione c’è una riduzione significativa della carica virale nei malati.

Fonte: Today.it

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