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Giovedì, 28 Marzo 2024
Coronavirus

Misure anti-contagio in negozi, bar e ristoranti: "Sono tutte inutili tranne 3"

L'epidemiologo Donato Greco si scaglia su alcune regole imposte alle attività, ma anche sulle nostre (sbagliate) abitudini quotidiane

La gran parte delle misure anticontagio straordinarie, sia suggerite che imposte, sono “totalmente inutili”: le uniche misure efficaci sono il distanziamento sociale, l'uso delle mascherine e il lavarsi spesso le mani. Lo scrive su Scienza in Rete il noto epidemiologo Donato Greco, specializzato in malattie infettive e tropicali, igiene e medicina preventiva, statistica sanitaria, per 20 anni direttore del Centro europeo di collaborazione con l'Oms per le malattie infettive, già direttore generale della prevenzione al Ministero della Salute, fino a pochi giorni fa anche direttore del Cnesps, il Centro nazionale di epidemiologia, sorveglianza e promozione della salute.

Contro le "comiche igienistiche"

Insomma, uno che se ne intende. E che proprio per questo vuole mettere in guardia dai comportamenti eccessivi, quelli che lui chiama “comiche igienistiche”. “Abbiamo visto il ricorso agli spray di disinfettante all'aperto, in barba alle indicazioni – scrive Greco – e vediamo il ritorno di pratiche che avevamo escluso da tempo nella prevenzione delle infezioni ospedaliere: ozonizzazione, lampade all'ultravioletto, ammoni quaternari, tutte pratiche ampiamente condannate dall'Evidence Based Public Health”.

Meglio lavare che disinfettare

Niente guanti per i cittadini, meglio lavarsi (bene) le mani: “L'uso dei guanti è consigliato negli ambienti sanitari, non per il pubblico, e al posto del lavarsi le mani. La manipolazione di disinfettanti in luoghi non sanitari richiede l'uso dei guanti soprattutto per proteggere le mani: usare i guanti per portare a spasso il cane o per comprare un giocattolo al nipotino è ridicolo”. Il consiglio anche a chi fa norme e leggi è quello di “schivare le pratiche inutili”.

“Il lavaggio con acqua e sapone – continua Greco – è sostituito da un potente e costoso macchinario nebulizzatore di micidiali aerosol disinfettanti. Non abbiamo mai smesso di dimostrare che quello che serve è lavare, la disinfezione è utile solo dopo il lavaggio accurato ed è destinata ad ambienti ad alto rischio come gli ospedali. Ma davvero vogliamo obbligare negozianti, piccole imprese, commercianti, a comprare costose macchine nebulizzanti? Finora, tutte le sere e con diligenza, ogni piccolo imprenditore di ufficio, bar, parrucchiere, ristorante, lavava per terra i tavoli, le sedie, le scrivanie. L'Oms ci dice che è sufficiente continuare così, lavando ogni giorno tavoli, sedie e scrivanie come si faceva prima”.

Investire nel tracciamento

“Bene le mascherine, la distanza, il lavaggio delle mani – chiosa Greco – ma che ce ne facciamo dei disinfettanti, delle sanificazioni a tutto spiano? Riusciamo a distinguere l'ambiente sanitario, l'ospedale, dalla nostra casa, dal luogo di lavoro, di parchi giochi dei bambini? Le regole necessarie non solo le stesse. Invece della responsabilità intelligente si è risvegliata la diffidenza verso il prossimo, l'idea che il vicino è un potenziale untore, l'altro diventa un potenziale nemico. […] Possiamo rimettere in funzione i neuroni migliori, almeno nella Fase 3? Da tempo sappiamo che la nostra sicurezza non dipende dall'odore di alcol o varechina, ma dalla pronta risposta dei servizi territoriali, su cui dobbiamo investire per identificare, isolare e tracciare i contatti della persone sospetta infetta”.

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