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Decessi di marzo quintuplicati, morti per Covid-19 sottostimati fino al 42%

Confrontando i dati sui decessi di marzo 2019 e 2020 con quelli causati da Covid-19 forniti dall'Ats, riguardanti 30 comuni bresciani tra i più colpiti dalla pandemia, si ha un quadro ancor più terribile della tragedia in corso nella nostra provincia

Dopo i primi allarmi e le prime inchieste sulla situazione delle case di risposo bresciane, pareva ormai evidente che i dati sulle vittime di Coronavirus forniti da Regione, Ats e Protezione Civile fossero ampiamente sottostimati. Non certo per volontà di nascondere la verità ai cittadini, ma semplicemente perché sono centinaia le persone morte senza essere state sottoposte a tampone. Certo, alcune situazioni sono davvero intollerabili, come quella nella casa di ricovero di Quinzano d'Oglio: sono deceduti 33 anziani su un totale di 80, ma solamente una vittima è stata sottoposta al test per il Covid-19. Da questo punto di vista, le responsabilità di chi - a più livelli - non ha capito la gravità della situazione sono innegabili. E se da un lato la regione Veneto è stata in grado di limitare (ampiamente) i danni, in Lombardia si è andati incontro a una vera e propria ecatombe. Da un punto di vista organizzativo e strategico, dopo un mese la situazione sembra ancora in alto mare, stando alle dure accuse dei sindaci lombardi mosse contro il governatore Fontana.

Trascorso il mese di marzo, si può ora avere una panoramica più veritiera rispetto alla reale incidenza del Coronavirus, incrociando i dati riguardanti i morti nello stesso mese del 2019. Abbiamo chiesto a sindaci ed anagrafi di 30 comuni bresciani, scelti tra quelli più colpiti dalla pandemia, il totale dei decessi di marzo 2019 e 2020. Una volta fatta la somma totale 2020, sottraendo quelli dello scorso anno e i morti ufficiali da Coronavirus, ne risulta un margine davvero impressionante. In soli 30 paesi ci sono 422 morti che sfuggono alla statistiche ufficiali: secondo quest'ultime, il Covid-19 sarebbe responsabile del 37,2% dei decessi, mentre c'è un 42,9% non conteggiato, da imputarsi alla pandemia in corso con un margine di errore di pochi punti percentuali. D'altra parte, basta guardare ai numeri totali: i morti in questi comuni sono più che quintuplicati rispetto al 2019.

COMUNE Decessi marzo 2019 Decessi marzo 2020 Decessi Ats COVID-19 ATS al 31 marzo 2020
Acquafredda 4 11 7
Alfianello 4 9 4
Borgo San Giacomo 5 21 14
Borgosatollo 7 30 14
Calcinato 8 55 6
Cazzago San Martino 6 34 16
Coccaglio 4 52 12
Erbusco 5 25 10
Gottolengo 5 31 11
Lonato 12 36 14
Manerbio 7 67 30
Manerba del Garda 3 10 2
Montichiari 17 42 18
Montirone 3 19 12
Offlaga 1 15 6
Orzinuovi 16 81 41
Passirano 1 24 9
Palazzolo sull'Oglio 19 98 30
Passirano 1 24 9
Pisogne 15 36 8
Pralboino 2 20 3
Provaglio d'Iseo 5 17 11
Quinzano d'Oglio 6 54 13
Rovato 10 77 23
San Paolo 7 16 10
San Zeno Naviglio 1 8 5
Travagliato 12 21 7
Torbole Casaglia 1 21 12
Trenzano 1 12 7
Urago d'Oglio 6 16 2
Totale 194 982 366

Le dichiarazioni dei sindaci

Giacomo Fausto Uccelli, sindaco di Barbariga: “I numeri reali dei decessi sono molti diversi dai dati forniti da Ats. In primo luogo perché non tengono conto delle morti avvenute nella casa di riposo: nel mese di marzo sono deceduti 11 anziani, di cui 8 risultati positivi al tampone. Ma anche il numero delle persone positive dato dall’Ats (32, al 31 marzo) non è veritiero, perché nel mio Comune ci sono almeno 100 persone che sono a casa con la febbre e altri sintomi riconducibili al Covid-19 e non sono mai stati sottoposti al tampone” . 

Tiziano Belotti, sindaco di Rovato: “I decessi complessivi del mese di marzo a Rovato normalmente sono circa 10. Quest’anno siamo arrivati a 77. Quindi oltre sette volte i decessi che solitamente avvengono nella nostra città nel mese di Marzo. Facciamo allora due conti: nel mese di marzo ho abitualmente 10 decessi, ci aggiungo i 23 ufficialmente dovuti al CoVid-19 e arrivo a 33. Però questo mese ho avuti 77 decessi. Le 44 persone morte in più, di che cosa sono morte? Cosa sia successo esattamente nei nostri territori non è ancora chiaro, ma a questo punto è evidente che il virus lo avevamo in casa non dalla metà di Febbraio, quando venne istituita la zona rossa intorno a Codogno, ma probabilmente già da Natale, o forse anche prima. E un solo Paese ne era pienamente al corrente e ne stava già sperimentando gli effetti: la Cina. Quel paese ha taciuto probabilmente per mesi la verità a tutti, lasciando diffondere allegramente il flagello per il mondo.”

Francesco Pasini Inverardi, sindaco di Passirano: “Complessivamente, in tutto il 2019 si sono registrati 43 decessi: nel solo mese di marzo 2020 abbiamo già raggiunto quota 24 morti. Un altro dato che fa riflettere è quello relativo ai contagi: al 31 marzo nel mio Comune sono 53 le persone contagiate, di cui almeno almeno 15 sono medici, infermieri e operatori sanitari.”

Gabriele Zanni, sindaco di Palazzolo: "La nostra città sta sicuramente vivendo una delle pagine più tristi della sua storia. Al di là dei dati ufficiali, è indubbio che l’epidemia stia colpendo con terribile ferocia soprattutto una fascia di persone di età abbastanza elevata, se pensiamo che l’età media dei deceduti è di 80 anni. Stiamo perdendo affetti, memoria e storia della nostra comunità. È una pena tutti i giorni dover fare la conta di un vero e proprio bollettino di guerra. Spero che questa situazione possa presto terminare e mi aspetto che ci siano risposte più incisive e immediate anche sotto l’aspetto della prevenzione sanitaria, accogliendo anche dell’appello fatto da Associazione Comuni Bresciani in rappresentanza dei Sindaci.”

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