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Coronavirus

Attenti a chi si muove: gli spostamenti vietati controllati con lo smartphone

La Regione annuncia una campagna di controlli mirata sulla base degli spostamenti rilevati dagli smartphone: Brescia e Milano le due province più virtuose

Attenti a come e dove vi muovete: anche a Brescia la Prefettura, la Questura e i singoli Comuni hanno annunciato controlli serrati e a tappeto in vista delle festività pasquali. Con il supporto della tecnologia: dalla Regione fanno sapere che è attualmente in corso il monitoraggio dei dati degli spostamenti (sulla base delle celle e dei Gps degli smartphone) localizzati per capire chi si muove secondo l’area territoriale di riferimento.

I dati a disposizione delle Prefetture

“Questi dati, e altri ancora più localizzati – ha spiegato il vicepresidente di Regione Lombardia, Fabrizio Sala – li metteremo a diposizione delle Prefetture in modo che possano attivarsi in modo più preciso nel fare i controlli”. L’analisi degli spostamenti di tutti i cittadini lombardi è rilevata attraverso i cambi di celle alle quali si agganciano gli smartphone, condotta in collaborazione con le compagnie che gestiscono i servizi di telefonia.

In Lombardia il 40% degli spostamenti

Il dato della mobilità ad oggi sembra costante, pari al 40% del totale degli spostamenti prima del lockdown. E nonostante i dati dicano il contrario, almeno per ora, sono Brescia e Milano le province più virtuose, quelle in cui “si è girato meno”. La provincia con maggiore mobilità è stata quella di Lodi, ma non mancano segnali di “mobilità accentuata” nella zona tra Cremona e Mantova.

“Queste sono due province con una percentuale alta di mobilità – ha aggiunto ancora Fabrizio Sala – ma certamente questo dato è influenzato dalla presenza di aziende della filiera agroalimentare”. I dati sugli spostamenti confermano un calo costante dal 27 febbraio scorso, fino ad assestarsi, appunto, intorno al 40%.

Dati di mobilità di poco superiori al 20% si sono registrati nelle ultime quattro domeniche: il 15, il 22 e il 29 marzo, il 5 aprile. Segno che la maggioranza della gente ha capito (anche con l’aiutino di qualche multa o denuncia). Ma ci sono ampi timori per la mobilità di Pasqua: “Il monito è sempre lo stesso – conclude Sala – Dobbiamo restare a casa  per essere utili per noi stessi e per gli altri”.
 

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