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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Il virus cinese fa sempre più paura: 9 morti, il contagio si espande in altri Stati

Salgono a nove le vittime, oggi l'incontro del comitato d'emergenza dell'ONS. Scatta l'allarme anche nel Bresciano: sono centinaia le nostre aziende che commerciano col Dragone, ma il Ministero della Salute chiede di annullare i viaggi

Sono saliti a nove i decessi legati al nuovo virus individuato nel capoluogo cinese di Wuhan a dicembre. Di notizie certe al momento ce ne sono poche, tra cui il fatto che sia partito alla fine del 2019 dal mercato del pesce e degli animali e che il contagio avvenga "da persona a persona", come affermato dal dottor Zhong Nanshan, stimato epidemiologo che nel 2003 scoprì la Sars. A tal riguardo, in un articolo del Time viene confermato che due persone sono state infettate dai familiari, secondo quanto riportato dai media statali cinesi.

Un primo caso di virus sarebbe stato registrato anche negli Stati Uniti, come riporta la Cnn: l'uomo sarebbe arrivato negli USA dopo un viaggio nella città di Wuhan, prima che iniziassero i controlli delle autorità sanitarie federali negli aeroporti. I sintomi tenuti cercati sono tosse, febbre e difficoltà respiratorie.

Oggi, mercoledì 22 gennaio, si svolgerà una riunione voluta dal direttore generale dell'Organizzazione mondiale della sanità per parlare del nuovo coronavirus (2019-nCoV) e verificare se l'epidemia in corso in Cina possa costituire un'emergenza di sanità pubblica di rilevanza internazionale e quali raccomandazioni debbano essere emanate per gestirla. L'allarme coinvolge di fatto anche la nostra provincia: sono centinaia le aziende bresciane che commerciano col Dragone.

Virus cinese: contagi in Thailandia, Corea e Giappone

La Thailandia, oltre alla Corea del Sud, al Giappone e agli USA, è uno dei tre paesi dove è stato diagnosticato il virus al di fuori della Cina. Il britannico Ash Shorley (il primo paziente europeo ad essere contagiato è entrato in contatto con il virus durante una vacanza sull'isola di Koh Phi Phi) è stato trasportato in ospedale con un idrovolante con un polmone collassato, cosa che ha reso impossibile un viaggio d'urgenza in alta quota. I medici hanno rivelato che i suoi sintomi sono coerenti con quelli scatenati dal coronavirus cinese, ma non c'è ancora una conferma ufficiale. L'uomo si trova in ospedale da quasi un mese.

Nuovo virus cinese: che cosa sappiamo

L'emergenza del nuovo 'misterioso' coronavirus in Cina ha fatto scattare l'allerta per i passeggeri diretti verso l'Italia provenienti dalla Cina e in particolare da Wuhan, la megalopoli in cui sarebbe stato individuato il primo focolaio.

A Roma dove ad esempio i voli diretti per Wuhan sono tre, ma le coincidenze possono essere molto più numerose in vista del capodanno cinese è stato reso noto che "eventuali sospetti sintomatici verranno trasferiti in bio-contenimento all'Istituto nazionale malattie infettive 'Spallanzani' di Roma".

Il ministero della Salute: posticipare i viaggi

"Se ci si reca in Cina, nella città di Wuhan, provincia di Hubei, si raccomanda di vaccinarsi contro l'influenza stagionale almeno due settimane prima del viaggio. È raccomandato, inoltre, di evitare di visitare i mercati di prodotti alimentari freschi di origine animale e di animali vivi, evitare il contatto con persone che hanno sintomi respiratori".

Nuovo virus, come evitare il contagio

Il nuovo coronavirus identificato in Cina è ufficialmente già responsabile di tre decessi, ed è stata confermata la capacità di trasmissione da uomo a uomo. Essendo una malattia nuova ancora non esiste un vaccino, ma è importante proteggersi con semplici regole, come:

  •     lavare spesso le mani con acqua e sapone o con soluzioni alcoliche
  •     starnutire o tossire in un fazzoletto o con il gomito flesso
  •     utilizzare una mascherina e gettare i fazzoletti utilizzati in un cestino chiuso immediatamente dopo l'uso e lavare le mani
  •     evitare carne cruda o poco cotta, frutta o verdura non lavate e le bevande non imbottigliate
  •     evitare il contatto ravvicinato, quando possibile, con chiunque mostri sintomi di malattie respiratorie come tosse e starnuti.

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