Straniero il violento sequestratore, ma straniero anche il ragazzino-eroe che di fatto con la sua telefonata ha salvato tutti, ragazzi e insegnanti  (tra di loro anche un prof bresciano, ne parliamo tra qualche riga). Si chiama Ramy Shehata: nel panico di quel giorno è riuscito a districarsi tra grida, paura e minacce, a prendere il suo cellulare senza farsi vedere, a chiamare il 112 e a chiedere aiuto.

La telefonata al 112

“La prego, ci aiuti – ha detto il giovanissimo Ramy all'operatore dell'emergenza-urgenza – Ci sta minacciando con un coltello, sta riempiendo il pullman di benzina. Questo non è un film”. Tra gli eroi per un giorno anche il professore bresciano Alessandro Cadei, 64 anni e originario di Palazzolo sull'Oglio.

Il professore bresciano

Professore di educazione fisica, insegna ai ragazzi, e pure preparatore atletico della Pallacanestro Crema. E' lui che per primo avrebbe liberato gli studenti, tagliando una ad una le fascette con cui erano stati legati solo pochi minuti prima. Preferisce non rilasciare lunghe interviste, perché “gli eroi sono altri”. Ma intanto su Facebook è già virale la dedica del figlio Angelo.

“E' stata una giornata intensa, difficile e a tratti surreale. Una di quelle giornate che se me lo avessero detto non ci avrei creduto. Mio padre era su quel pullman, che in un Paese come l'Italia non ti aspetti che la nostra tranquilla realtà di tutti i giorni possa venire stravolta da eventi del genere. Ci sarebbe da dire un sacco sul mio papà. Forse troppo. Ma non voglio che le mie parole possano essere in alcun modo strumentalizzate. Sono onorato e orgoglioso di essere tuo figlio”.